Lo spettacolare spirito Litfiba

Spirito Litfiba

L’album Terremoto aveva lasciato uno sciame sismico di magnitudo importante. Ai Litfiba l’arduo compito di regalare al pubblico un degno successore. Ci riuscirono con Spirito?

1994. Terzo capitolo della Tetralogia degli elementi, Spirito ne rappresenta l’aria. Ed è effettivamente un disco arioso, frizzante, commerciale e originale allo stesso tempo.

Lo spettacolo ci catapulta sul palco assieme a Pelù e compagnia ed è subito Litfiba style, con alcune differenze rispetto al passato. Diverso dal sarcasmo di El diablo e dalla pesantezza (musicale e nelle liriche) di Terremoto, Spirito pesca a piene mani dalla world music e a tale proposito segnalo i contributi di Candelo Cabezas alle percussioni.
La produzione venne affidata a Rick Parashar, già al lavoro con grossi calibri come Pearl Jam e Alice in Chains e spostò il tiro verso sonorità più solari e mediterranee. Anyway, Lo spettacolo assolve benissimo al suo ruolo di singolone.

Animale di zona abbassa il ritmo, ma non la qualità. Pezzo bellissimo, impreziosito da un lavorone di Ghigo nelle parti soliste. Una semi-ballad che tocca i vertici compositivi dell’album.
La tripletta da infarto è completata dalla titletrack, che ancora oggi è presentissima nelle scalette del combo fiorentino. Spirito fonde il rock arioso della band ad alcuni elementi latineggianti e alla solita, debordante energia del quartetto. Canzone forse manifesto del rock italiano di metà anni novanta, quando ancora andavamo all’estero senza per forza uscirne con le ossa rotte.

(Per inciso, il main riff di Ghigo mi manda ancora in brodo di giuggiole).

Altro pezzo da novanta è la superballatonachepiaceancheaquellichedirocknoncapisconoun… Lacio Drom. La chitarra di Renzulli, vera protagonista dell’album, si fonde con i testi gitani e festaioli di Pelù, compiendo un vero e proprio miracolo che qualche anno prima sarebbe sembrato impossibile: sdoganare i Litfiba al grandissimo pubblico. Ancora di più rispetto a El Diablo.

Menzione d’onore per Ora d’aria, che riprende il vigore e lo spirito critico dell’album precedente e lo proietta in cinque minuti molto molto graffianti. Un ripassino di hard rock non guasta mai.

Vi lascio con un estratto da Lo spettacolo e a una riflessione sulla quale vorrei aprire un piccolo dibattito. Riguarda lo svendersi di una band al mercato e alle radio e, di riflesso, la gestione del successo combinata con la qualità della proposta musicale.

I Litfiba, che reputo la più grande rock band italiana di sempre, ce l’hanno fatta secondo me in parte. E il perché lo troveremo nella media matematica tra la prima parte della maturazione del sound – El Diablo –  e l’ultima, conclusasi con il pomo della discordia chiamato Infinito.

“Scusate la confidenza.

No, ho un problema di coscienza.

Piacere a tanta gente è una gabbia seducente.

Lo spettacolo deve ancora cominciare”.

Dichiaro aperto il televoto 🗳️


W Litfiba


🤘Album: Spirito

🤘Gruppo: Litfiba

🤘Genere: Rock

🤘1994, Prima stampa, Ita

🤘Voto: 75

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