La voce del padrone

La voce del padrone Franco Battiato

Se siete alla ricerca di un ristorante stellato, ho la soluzione che fa per voi: La voce del padrone, cucina raffinata e di gran classe. Da oltre quarant’anni, la famiglia Battiato si erge a baluardo della migliore italianità.

1981. Reduce da un lotto di album difficili e straordinari allo stesso tempo (Fetus e Pollution su tutti) e da due dischi – L’era del cinghiale bianco e Patriots – nei quali vira su territori meno arcigni, Franco Battiato mette a tavola La voce del padrone e conquista il grande pubblico.
Il vinile è un turbinio di pop raffinatissimo e ballabile, condito da testi cervellotici e mantecato con spruzzate di progressive, new wave ed elettronica.

L’entrée di Summer on a solitary beach mi ha sempre fatto impazzire. Lo chef  Battiato, tre stelle Michelin, propone un brano malinconico, con un main theme che mette i picchetti della tenda nelle sinapsi e ci trasporta in una spiaggia solitaria. Giro di basso e sax malinconico danno un pizzico di classe alla portata, che instrada benissimo l’ascoltatore.
La prima hit è Bandiera bianca, capolavoro irriverente che fotografa alcune ipocrisie della società del tempo. Ma lo fa con un’arguzia cervellotica e colta che SOLO LUI era in grado di interpretare.

“Quante squallide figure che attraversano il paese.

Com’è misera la vita negli abusi di potere”.

Il controcanto col megafono del ritornello certifica la critica che Battiato mette in musica con un caleidoscopio di suoni, nonché di arrangiamenti, da paura.
L’antipasto è da ristorante stellato, signore e signori.

Con Gli uccelli si ha già la sensazione di essere in un monolite di classe e ci immergiamo altissimi in mezzo al volo dei pennuti. Pezzo più simile a Summer on a solitary beach, anche come metriche. Siamo di fronte a una poesia in musica, amata da tutti. Capite?
Consiglio dello chef  Franco: abbinare a un Nero d’Avola.

Cuccurucucù è il primo piatto della nostra esperienza mistica, una sorta di collage dove si intersecano i ricordi giovanili dell’artista catanese. I Beatles, Caetano Veloso e Bob Dylan tra gli altri, che solo metterli assieme parrebbe un colpo di matto, ma che invece risulta una simbiosi perfetta. Arricchita da testi solo in parte folli, come l’estratto:

Le penne stilografiche con l’inchiostro blu.

La barba col rasoio elettrico non la faccio più.

“Il mondo è grigio il mondo è blu”.

I signori commensali sono pieni? Niente affatto.

Segnali di vita è il secondo primo, una spruzzata di new wave fatta come dio comanda e un tributo di Battiato al mondo orientale.

Passiamo al secondo piatto, vero e proprio manifesto della musica italiana.

… Cerco un centro di gravità permanente,

Che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente.

Avrei bisogno di…”

Aumenterei la gradazione alcolica per l’abbinamento a questa portata, che ci induce a voler affrontare una fuga dalla realtà e a ricercare un equilibrio interiore. In questo viaggio si incontrano personaggi misteriosi e affascinanti, perciò si consiglia di assaggiare il tutto con delicatezza. L’artista catanese frulla tutto con un cantato quasi isterico, che lo consegna direttamente alla leggenda.

Gradite un dolce?
Sentimiento nuevo è un pop raffinatissimo, che anticipa soluzioni stilistiche che Battiato affronterà nel proseguimento degli anni ottanta.

Se il pranzo è stato di vostro gradimento, lasciate una recensione positiva.

Pareri negativi non sono ammessi.
Non con Franco Battiato.
Non con La voce del padrone.

🎻Album: La voce del padrone

🎻Artista: Franco battiato

🎻Genere: N.g.

🎻1981, Prima stampa Ita

🎻Voto: 95/100

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