La parola “binomio” deriva dal latino binomium e significa letteralmente “che consta di due cose”.
A livello sportivo, due classici esempi sono Stockton – Malone e Ferrari – Schumacher. Nel campo musicale, Bruce Springsteen & The E-Street Band.
In Italia, più precisamente da metà anni ’70, prese piede il binomio musical-cinematografico tra i Goblin e Dario Argento.
1975. Se mi dovessero chiedere con quale canzone NON vorrei andare a dormire, risponderei con il main theme del film Profondo rosso.
Le tastiere nervose e ipnotiche del maestro Claudio Simonetti (conosciuto tra l’altro di persona a una fiera del vinile) ben si sposano con il clima di paura che pervade l’omonimo film, vera e propria icona mondiale del thriller d’autore. Il contorno dell’ottima band permea la titletrack di riff ipnotici, batteria prog/jazz e un basso presente, ma non invadente. Qualunque persona di media cultura musicale o cinematografica, almeno una volta nella vita, l’ha ascoltata e apprezzata.
L’album, interamente strumentale, tocca il suo apice nel lato A, che vede susseguirsi altri due pezzi da novanta:
- Death dies è sostanzialmente un jazz rivisitato in chiave prog, che porta l’ascoltatore a immedesimarsi nella folle e incalzante ricerca del serial killer per le vie di Torino. Come spesso accade nel prog rock, la sezione ritmica fa la differenza per davvero. In Death dies possiamo toccare con mano tremante l’efferatezza dell’omicidio del professor Giordani, uno degli apici del film.
- Mad Puppet. Il basso di Fabio Pignatelli pare rincorrere in ogni angolo della casa chi ascolta il vinile o guarda il film. Le atmosfere marcatamente thriller – horror (che troveremo nel successivo capolavoro Suspiria) esplodono e mettono a nudo le paure più recondite dell’animo umano; canzone dal piglio seventies al 100% e che farebbe invidia alla miglior formazione prog inglese, a riprova del fatto che in Italia sapevamo comporre eccome buona musica.
L’album fu commissionato dal già affermato Dario Argento (autore di alcuni gialli di caratura altissima – Il gatto a nove code, l’Uccello dalle piume di cristallo e Quattro mosche di velluto grigio) ai Goblin e al jazzista Giorgio Gaslini, che pose la firma sul lato B del platter.
Deep shadows (parere mio) rimanda vagamente ai virtuosismi degli Emerson Lake and Palmer e porta il già provato spettatore a un crollo di nervi, conclamato dal duetto tra carillon e voce infantile, queste ultime presenti in School at night.
Parliamoci chiaro: spegnere la luce e tentare l’ardua impresa. Avete due opzioni:
- Ascoltare solo il disco e non guardare il film; possibilità di sopravvivenza al 50%.
- Guardare il film muto; possibilità di sopravvivenza al 50%.
In realtà ci sarebbe una terza ipotesi: guardare il film con il sonoro.
Possibilità di sopravvivenza: 0%.
Secondo voi, che cosa ho fatto?
🤘Album/Film: Profondo rosso
🤘Gruppo/Regista: Goblin & Giorgio Gaslini/Dario Argento
🤘Genere: Progressive rock/Thriller
🤘1975. Prima Stampa Ita
🤘Voto: 100/100 per entrambi