Il custode delle sette chiavi

Keeper of the seven keys pt.2 Helloween

Una quindicina di anni fa sentii cantare Michael Kiske e non credetti alle mie orecchie; decisi pertanto di approfondire la discografia degli Helloween.
La scelta si rivelò quanto mai azzeccata.

1988. Keeper of the seven keys – Part II aveva il proibitivo compito di fungere da sequel di Keeper of the seven keys – Part I e, se possibile, di fare anche meglio.
Mission accomplished.

Una breve intro introduce a Eagle fly free, vero e proprio manifesto del power metal di fine anni ’80. Riff cazzuto di Kai Hansen (mastermind della band), doppio pedale del compianto batterista Ingo Schwichtenberg, un refrain che andrebbe insegnato a scuola e un cantato di livello mostruoso di sua maestà Michael Kiske (all’epoca appena ventenne!). Il tutto sapientemente amalgamato dal sottovalutato basso pulsante di Markus Grosskopf e dagli assoli al fulmicotone di Michael Weikath.

Transitando dalla scarica di pathos di You always walk alone, scartiamo il pacchetto con ansia per scoprire che Rise and fall, con tutta la sua magniloquenza, eguaglia livelli quasi mai toccati nel genere. Si tira il fiato? Neanche per idea…
Dr. Stein, primo singolo estratto dall’album, assolve pienamente alla sua funzione, tanto che qualunque appassionato del genere avrà cantato almeno una volta nella vita il trascinante ritornello:

“Dr. Stein grows funny creatures, Let’s them run into the night.
 
They become great rock musicians and their time is right”.

Dal lato B del platter voglio citare la dirompente energia di Save us, rasoiante speed song senza compromessi, che esalta la straordinaria estensione vocale di Kiske e mostra l’affiatamento della band, galoppante all’unisono come una locomotiva lanciata a velocità folle.

I want out è probabilmente l’inno del power metal, alla pari di Mirror Mirror dei cugini teutonici Blind Guardian; scelto come secondo singolo dalle Zucche di Amburgo (simpatico nickname tratto dal simbolo della band), racchiude tutto quello che il genere richiede.
Un riff semplice e incisivo, un ritornello esaltante e un assolo melodico e sparato ci introduce alle battute finali, che dal vivo hanno esaltato e ammaliato il sottoscritto come nessun’altra song.
Per inciso, reputo l’acuto finale uno degli apici del metal tutto.

Cosa dovrebbe fare di meglio la musica se non emozionare l’ascoltatore?



Grazie Michael Kiske.
Happy Happy Helloween!

“I want out, to live my life and to be free”




🤘Album: Keeper of the Seven Keys – Part II

🤘Gruppo: Helloween

🤘Genere: Power Metal

🤘1988, Prima stampa Germania

🤘Voto: 98/100

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Filippo Bini autore romanzi ambientati a Bologna
Filippo Bini

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