Innuendo è il testamento musicale di Freddie Mercury e dei Queen.
Innuendo è la recita conclusiva del più carismatico artista che abbia mai calcato un palcoscenico.
Innuendo è uno degli ultimi (se non l’ultimo) album rock a segnare la storia della musica.
1991. Durante le registrazioni dell’album, sia Freddie che gli altri membri della band sapevano che di lì a breve il geniale singer li avrebbe lasciati. Questa aura di malinconia pervade l’intera opera, a partire dalla straordinaria titletrack, posta in apertura.
Articolata come una mini-suite, rappresenta la sintesi di quello che sono i Queen, una canzone maestosa e complicata in cui si incastrano perfettamente una moltitudine di generi: rock, opera, pop, continuate voi (a proposito: chi è mai riuscito a definire il Queen-style?)… Innuendo costituisce una sorta di Bohemian rhapsody degli anni ’90, che dopo una breve rullata ci proietta in una rock song maestosa e oscura, che si potrebbe definire quasi epica, costruita sui riff di Brian May e in bilico tra rimandi zeppeliniani e onirica visionarietà; il celebre break spagnoleggiante posto nella fase centrale e un testo ermetico ed enfatico al punto giusto conferiscono un tocco di originalità ulteriore, se mai ce fosse bisogno. Nel finale questa perla di canzone si conclude come è iniziata, dando alla solennità di Freddie la possibilità di trasportarci dove solo lui era capace.
Voglio soffermarmi su altri due episodi significativi, Innuendo non è infatti un disco che si presta a un tedioso track by track.
Ho scelto come primo esempio These are the days of our lives; scritta dal batterista Roger Taylor, è una ballata morbida e delicata e il cui testo parla dei bei tempi andati. Le parole assumono un valore affettivo particolare per i fan della band, se si pensa alle condizioni di Mercury in quei momenti e se si guarda allo struggente videoclip: Freddie appare scavato in volto ed estremamente provato dalla malattia, che di lì a poco lo avrebbe inesorabilmente stretto a sé.
Il secondo è semplicemente l’eredità musicale dei Queen: The show must go on. La penna di Brian May scrive il testo e lo dedica all’amico Freddie Mercury:
“Fairy tales of yesterday, will grow but never die, I can fly, my friends”…
Il geniale chitarrista riserva per le orecchie dei musicofili una struttura del brano articolata e compatta, dal taglio epico e quadrato, come nella migliore tradizione dei Queen. Clamorosi il ritornello e gli assoli, che rappresentano il fulcro del brano che conclude il disco e la carriera della band che più di ogni altra ha saputo unire appassionati e trascendere i generi musicali.
“You can be anything you want to be.
Just turn yourself into anything you think that you could ever be.
Be free with your tempo, be free be free.
Surrender your ego – be free, be free to yourself”
W la Regina!
🤘Album: Innuendo
🤘Gruppo: Queen
🤘Genere: Rock
🤘1991, Prima stampa Ita
🤘Voto: 100/100